Archive | June, 2008

Vuoto a rendere

13 Jun
Quando hai freddo e non trovi il maglione, anche se è giugno e l’anno scorso già facevi a pugni con le zanzare. Nel momento esatto in cui la serratura fa il suo scatto, e posi a terra la borsa ma le chiavi non sai mai dove metterle. Nel suo sguardo che ti attraversa e va dove tu non sei più, dove i tuoi problemi si mescolano con il rumore di fondo e quel che le interessa è sapere se anche domani pioverà. Dentro il vagone nuovo della metropolitana, quello che sa di disinfettante , mentre perdi la fermata perché cerchi l’Ipod nella sacca del calcetto. Quando spegni la luce ma sei ancora sveglio. E vorresti parlare o forse ascoltare  o magari stare solo per sempre. Dentro una pagina bianca in cui scrivi il mio nome, poi lo cancelli e ritorni a dormire.

Come eravamo

8 Jun
Si finisce sempre per piangerci sopra. Anche se hai letto l’avvertimento "contiene solfiti" e conosci a memoria la canzone. Il vino ha tredici gradi e la mente incolla in una sola tutte le facce che mi hanno fatto disperare. Ha un che di patetico, questo guardare vecchi film su una poltrona sfondata mentre il mondo fuori piove tutte le sue gocce, mentre l’etichetta col drago e quelle strane iniziali mi si appannano davanti agli occhi. Robert Redford è solo un altro uomo codardo come ce ne sono tanti, ma è molto più bello della media. Alla fine del film  c’è Barbra Streisand che ha rinunciato alla messinpiega ma non agli ideali, e io che mi sporco le guance di mascara.

(Qui una colta citazione.)